Per
Speleologia
Vulcanica si intende l'esplorazione e lo studio degli ambienti ipogei
formatisi in seguito all'attività eruttiva di un vulcano.
L'Etna è il vulcano più alto d'Europa ed uno dei più attivi del mondo.
Molte delle spettacolari eruzioni a cui ci ha abituato iniziano con
l'apertura di grandi fratture nel terreno, da cui sgorgano imponenti
fiumi di lava che, a lungo andare, possono formare dei tunnel di
scorrimento. Entrambe queste strutture (fratture e tunnel di
scorrimento), al termine dell'eruzione, possono trasformarsi in grotte vulcaniche, visitabili solo
dopo il loro raffreddamento (tra i 6 mesi e i 2 anni). Dislocate in
tutta la superficie dell'Etna, sono presenti oltre 200 cavità, con
sviluppi che raggiungono il chilometro e profonde fino ad 80 metri, di
interesse speleologico, vulcanologico, geologico, archeologico ed
ambientale.
Il C.S.E.
trova nella
vulcano-speleologia uno dei principali campi di attività, che consiste
nella ricerca di nuove cavità, nella loro esplorazione e rilevamento
topografico, nello studio dei fenomeni fisici e chimici che si
manifestano al loro interno, nonché nella loro divulgazione e
conservazione.
Il C.S.E.
ha
partecipato in passato al monitoraggio sistematico dei ghiacci perenni
della Grotta del Gelo e del ciclo evolutivo delle concrezioni metastabili alla
Grotta Cutrona; ha esplorato e rilevato il sito archeologico
della Grotta Petralia, nel sottosuolo di Catania; ha rilevato e
documentato le principali grotte etnee, lavoro pubblicato nel libro “Dentro il Vulcano”,
edito dal Parco dell'Etna.
Di
recente sono stati
rinvenuti ed esplorati quattro tunnel di scorrimento formatisi
all'interno della colata
del 2004-2005 in Valle del Bove e tre nuove grotte lungo la
frattura eruttiva del 1928.
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Etna, Grotta Bocca Bassa. Foto: G. Giudice
Etna, eruzione 2008. Foto:L. Randazzo
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