Gli ambienti
speleologici più diffusi al mondo sono rappresentati dalle grotte
carsiche, formate dalla dissoluzione della roccia calcarea da parte
dell'acqua e dell'anidride carbonica in essa disciolta. Il calcare
disciolto nell'acqua viene in seguito rilasciato sulle pareti della
cavità a formare le concrezioni dalle forme più svariate, come
stalattiti, stalagmiti, vele, efflorescenze, cristalli, colate, etc...
La percorrenza di
questo tipo di grotte richiede di solito la conoscenza di adeguate
tecniche “speleo-alpinistiche”, rendendole quindi accessibili solo agli
speleologi adeguatamente preparati.
In Sicilia ci sono
alcune aree carsiche relativamente estese (i monti Iblei a Ragusa, le
Madonie, e gli affioramenti della zona di Palermo e Trapani) dove sono
presenti numerose grotte, ognuna con le proprie peculiarità e bellezze
nascoste. Il primato come estensione è detenuto dalla grotta di
Villasmundo, con uno sviluppo, prevalentemente orizzontale, che supera
i 2 Km, mentre la massima profondità è raggiunta all'Abisso del Gatto a
Cefalù (323 m).
Tra le grotte
carsiche, si classificano anche moltissime cavita' di interesse
archeologico. Nei millenni tali ipogei sono stati infatti interessate
da attivita' antropiche.
Il CSE lavora da anni
all'esplorazione ed allo studio di grotte carsiche, sia in Sicilia che
al di fuori dei confini regionali (Canin,
Cilento).
In Sicilia il Gruppo
ha partecipato alla scoperta ed esplorazione delle più importanti
cavità dell'isola (L'Abisso dei Cocci, la Grotta dell'Eremita, l'Abisso
del Vento, l'Abisso del Gatto, la Grotta di Villasmundo), ed è tuttora
impegnato nella ricerca di nuove cavità.
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Abisso
dei Cocci. Foto: E. Zanetti
Grotta
La Bomba: concrezioni. Foto: F.
Fiorenza
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