Le esplorazioni sul Cilento da parte degli
speleologi del Centro Speleologico Etneo (C.S.E.) ebbero inizio nel
1978, quando i soci dell’allora Gruppo Grotte Catania (che fonderanno
nel 1984 il C.S.E.) in occasione del campo estivo esplorarono
parzialmente la Grava di Campolongo.
L’anno successivo (1979) si decise di ritornare sul Cilento con
l’intenzione di continuare l’esplorazione della Grava ed effettuarne il
rilievo, cosa che riuscì solo in parte a causa della morfologia della
grotta che dopo i primi pozzi continua con un meandro molto lungo,
molto stretto, molto bagnato.
Nel 1980, in collaborazione con il Gruppo Speleo Paletnologico G.
Chierici (G.S.P.G.C.) di Reggio Emilia, si finì di rilevare il ramo
principale della grotta e furono esplorati e rilevati alcuni rami
laterali presenti nella cavità.
Nel 1983, sempre in collaborazione con il G.S.P.G.C. e anche con il
Centro Romano di Speleologia e il Gruppo Speleo CAI Napoli, si ritorna
sul Cilento, ma stavolta per esplorare la Grava di Vesalo,
nella quale, durante una breve ricognizione nell’agosto del 1982, erano
state notate numerose prosecuzioni possibili. Durante il Campo estivo
del 1983 sono così stati scoperti e rilevati tre nuovi rami nella Grava
di Vesalo: il “Meandrino”, il “Ramo etnemiliano” e il “Ramo delle
risalite”.
Il Cilento, negli anni tra il 1986 e il 1992, continua ad essere
visitato dal C.S.E. con cadenza quasi annuale, ma in maniera più che
altro “turistica”, fondamentalmente per fare conoscere la zona ai nuovi
soci del gruppo e come palestra speleologica. In questi anni infatti,
ad eccezione del rilievo di un rametto laterale della Grava di
Campolongo, non si aggiunge nulla di nuovo a quanto già conosciuto.
Dal 1997 invece il Cilento torna a destare l’interesse esplorativo dei
soci del C.S.E. Nel periodo 1998-2000, in collaborazione con lo Speleo
Club Ibleo, il gruppo speleo del CAI di Belpasso e alcuni soci del
gruppo speleo del CAI di Palermo, sono stati trovati nuovi rami in
risalita e congiunzioni tra rami già noti in entrambe le cavità, si è
provveduto anche a attrezzare le due grotte con armi totalmente fuori
cascata, in considerazione del fatto che entrambe presentano al loro
interno corsi d’acqua che possono diventare fastidiosi in caso di
piena. Inoltre, grazie a indicazioni ricevute dagli abitanti della
zona, è stata scoperta una nuova cavità, molto promettente, la Grava
Di Perna (o Grava dei Catanesi) che è tuttora in corso
di esplorazione. Infine sono stati rivisti e localizzati sulle carte
parecchi ingressi nelle zone intorno a Vesalo e a Campolongo, e durante
le battute speleologi dello lo S.C.I. hanno scoperto una piccola ma
interessante cavità nella zona di Campolongo, chiamata Grava
dei Ragusani.
Tra il 2001 e il 2002 sono state effettuate dal C.S.E. battute di
prospezione alla ricerca di nuove cavità anche in periodo invernale,
nella zona di Cima Mercori.
Nel 2008 è stata trovata un’altra grotta, la Grava X,
in corso di esplorazione, in un vallone affluente alla dolina di
Campolongo. Nel frattempo è continuata l’attività di ricerca e di
documentazione di prosecuzioni sopratutto a Campolongo, che ha
raggiunto nel 2009 lo sviluppo topografico di 2740 metri, confermandosi
la piu’ lunga fra le grotte dell’alto Cilento.