Riassunto
Il 7 settembre del 2004 ebbe inizio
una serie di fenomeni eruttivi che interessarono il
versante Est dell’Etna. Nell’arco di pochi giorni
si aprirono due bocche effusive, rispettivamente a
quota 2620 e 2320, che riversarono in Valle del Bove
oltre 20 milioni di m3 di lava. L’eruzione, durata
circa sei mesi, terminò l’8 Marzo 2005.
Poche settimane dopo la fine
dell’eruzione gli speleologi del Centro Speleologico
Etneo iniziarono una intensa campagna di prospezione
sulla colata lavica.
Inizialmente furono esplorate le due
cavità in corrispondenza delle due bocche effusive:
Bocca Alta (2620slm) in Aprile e Bocca Bassa (2320slm)
a Luglio.
In seguito, fu stipulato un
protocollo d’intesa con l’Ente Parco dell’Etna
che consentiva di accedere alle quote più alte del
vulcano (ca. 2850slm) con il fuoristrada.
Ciò permise di ottimizzare le
prospezioni sul campo lavico, rese già difficili dalla
precaria stabilità del terreno e dal pericolo
rappresentato dalla taglientissima lava. Furono così
individuate ed esplorate altre due grotte: il
CauruMannu e la Fornace di Elvira, rispettivamente a
quota 2150slm e 2120slm.
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