Riassunto
Nel presente lavoro
vengono esaminati gli aspetti generali dei fenomeni carsici presenti
nell'Altopiano Ibleo.
Nell'area iblea
affiora una successione di terreni prevalentemente carbonatici di età
compresa tra il Cretaceo ed il Quaternario. I termini oligo-miocenici,
di gran lunga i più rappresentativi, mostrano una diffusa
carsificazione che, in alcuni livelli, raggiunge una notevole intensità.
Le diverse
caratteristiche litologiche esistenti tra le formazioni calcaree
affioranti, si riflettono sulla distribuzione e sulle modalità con cui
si sono sviluppati i fenomeni carsici. Questi infatti assumono il loro
maggiore sviluppo nella Formazione dei Monti Climiti, affiorante nel
settore nordorientale dell'area, dove sono presenti le maggiori cavità
attualmente note. Qui, oltre alle favorevoli caratteristiche
litologiche e strutturali, si sono realizzate le condizioni
idrogeologiche ottimali per i processi di incarsimento, che hanno
assunto la loro massima espressione durante il Pleistocene.
Tale ipotesi è
confermata dalla distribuzione delle principali cavità presenti nel
settore nordorientale ibleo, che risultano tutte ubicate in prossimità
della costa e altimetricamente disposte all'interno della fascia
compresa tra l'attuale livello del mare e la più estesa ingressione
marina medio-pleisticenica (circa 200m s.l.m.).
Queste cavità (ad
eccezione di alcune) si trovano in uno stato di completa
fossilizzazione. Talune di esse mostrano morfologie imponenti,
certamente prodotte in regimi pluviometrici ed idrici diversi dagli
attuali, che risultano piuttosto modesti. Tali morfologie sembrano
invece ben correlabili con i periodi pluviali che hanno interessato il
bacino del Mediterraneo durante il Pleistocene.
|