L'ambiente cavernicolo
Le grotte sono degli ambienti del tutto peculiari, in cui i parametri ambientali sono drasticamente modificati rispetto a quelli esterni. In condizioni così particolari si riscontrano comunità animali che hanno acquisito adattamenti tali da consentire il loro perpetuarsi nel tempo.
Parametri ambientali e suddivisione dell'ipogeo
Luce
La luce è del tutto assente nelle zone più profonde delle grotte.
Temperatura
La temperatura tende ad essere stabile con fluttuazioni di pochi gradi nel corso dell'anno. In genere è circa uguale alla media annua della temperatura esterna.
Umidità
L'umidità è molto stabile generalmente a livelli elevati, prossimi alla saturazione, a causa dell'evaporazione dell'acqua di percolazione o per la presenza, in grotte carsiche attive, di corsi d'acqua perenni o stagionali. L'umidità relativa è il fattore limitante più importante per il popolamento faunistico delle grotte; infatti tutti gli animali cavernicoli sono igrofili e stenoigri tanto da soccombere in seguito a piccole variazioni di umidità relativa.
In base ai parametri ambientali possiamo individuare in ambiente cavernicolo tre zone:
- Zona d'ingresso, in cui la luce è presente e temperatura e umidità risultano molto instabili.
- Zona intermedia, caratterizzata dalla progressiva scomparsa della luce. Temperatura e umidità sono ancora abbastanza instabili.
- Zona profonda, in cui la luce è completamente assente e temperatura e umidità hanno variazioni di minima entità nel corso dell'anno.
Risorse trofiche
La vegetazione, presente nella zona d'ingresso, tende a scomparire con la progressiva riduzione della luce. Nella zona afotica, quindi non esistono i produttori primari, per cui manca il primo livello trofico della rete alimentare. Questo condiziona fortemente la dieta degli organismi cavernicoli.
Le risorse trofiche giungono in grotta, per lo più, dall'esterno attraverso:
- Trasporto anemocoro, correnti d'aria, anche se molto deboli, possono portare in ambiente ipogeo pollini, spore, batteri, ecc, che potranno essere utilizzati come alimento (aeroplancton).
- Trasporto idrocoro, tramite percolazione o scorrimento attivo giungono in ambiente ipogeo le più rilevanti fonti di cibo (plancton, detriti vegetali e animali ecc..).
- Gravità, apporta in grotta detriti di vegetali o cadaveri di animali.
- Trasporto biocoro, costituiscono fonti alimentari le radici di vegetali, i resti di animali morti, il guano dei pipistrelli (ottima fonte di nutrimento, su di esso si stabiliscono comunità animali particolari: i guanobi, a loro volta fonte di cibo per altri animali predatori; inoltre in grotte frequentate da comunità di chirotteri si rileva un maggior numero di specie necrofile e parassite).
Quindi tra gli animali si stabilisce un flusso alimentare che parte dalle specie che vivono all'esterno e giunge nelle zone più profonde, dove vivono gli organismi meglio adattati a questo ambiente. Tuttavia in alcune grotte vivono alcune specie di batteri che svolgono un ciclo autotrofo, arricchendo di sostanza organica il substrato. Si ritiene però che non siano sufficienti a sostenere alcuna comunità di animali, per cui è comunque necessario l'apporto di sostanza organica dall'esterno.
Le categorie trofiche riscontrabili in ambiente ipogeo comprendono, quindi, batteri autotrofi ed eterotrofi, batteriofagi, limivori, saprofagi e predatori. E' molto comune inoltre la polifagia.
Adattamenti degli animali cavernicoli
Gli organismi viventi in ambiente ipogeo presentano, quindi, diversi livelli di adattamento. Distinguiamo:
- Troglosseni, ospiti occasionali che spesso capitano nelle grotte per caso. Non hanno nessun adattamento particolare.
- Troglofili, frequentemente presenti nelle grotte, alle quali però non sono strettamente legati. Possono compiere parte o tutto il loro ciclo vitale in ambiente ipogeo.
- Troglobi, fortemente legati alle grotte, dove svolgono tutto il loro ciclo vitale. Presentano adattamenti particolari che non consentono loro di vivere all'esterno.
Tra gli adattamenti della fauna troglobia si riscontrano:
- Depigmentazione
- Mancanza di epicuticola negli artropodi
- Anoftalmia (perdita degli occhi)
- Atterismo (riduzione o scomparsa delle ali)
- Allungamento di arti e appendici, permette un miglioramento della funzione tattile
- Perdita del ritmo nictemerale, per cui la vita di questi organismi non è più scandita dall'alternarsi di giorno-notte o estate-inverno
- Rallentamento del metabolismo, con una maggiore durata della vita e del periodo di sviluppo larvale
- Riduzione del numero di uova, a vantaggio della dimensione. Questo comporta che la larva ha scarse o nulle esigenze nutritive
- Criptometabolia (riduzione degli stadi che caratterizzano lo sviluppo larvale)
Autrice del testo: T. Grech
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